
Calamandrei è famoso per l’epigrafe della Lapide all’ignominia (“Lo avrai/ camerata Kesselring /il monumento che pretendi da noi italiani…” che vi invito a leggere e a rifletterci sopra), mentre pochi sanno di questo discorso che tra l’altro era stato rievocato già qualche anno fa quando la Gelmini iniziò a parlare di riforme della Pubblica Istruzione.

Vi invito a leggere il discorso di Calamandrei: è triste accorgersi come da oltre sessant’anni sia cambiato poco e come quelle parole, ora più che mai, siano così attuali…
“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.”
Riflettiamoci sopra ed attenzione al pericolo più grande: “lasciarsi vincere dallo scoramento.”
La scuola, tra i suoi pregi ed i suoi difetti, ci ha insegnato a ragionare con la propria testa e di essere liberi di esprimere le nostre idee. Facciamolo.
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