27/05/11

Lettera aperta contro la LMG


Pubblico volentieri una lettera aperta alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati scritta dal mio amico Rocco Roselli che mi segnala che nessun giornale o testata nazionale ha pubblicato... Vi pregherei a chi legge di condividerla e divulgarla come testimonianza scritta di una protesta che non può fermarsi qui.
Ai Signori Onorevoli
della XII COMMISSIONE (Affari Sociali)
Camera dei Deputati
AGLI ORGANI DI STAMPA
LETTERA APERTA
Devi essere sordo per capire *
Onorevoli deputati, ci risiamo.
E’ di questi giorni la notizia di un nuovo e inatteso ostracismo voluto da alcuni membri di questa onorevole Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame, in sede referente, della proposta di legge approvata, in un testo unificato, dalla 1ª Commissione permanente del Senato, recante “Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e riconoscimento della lingua dei segni italiana”.
Alcuni di Voi Onorevoli – presumo sapientemente edotti da esponenti della corrente “oralista” e “tecnologica” che vedono nel verbo parlato l’unico ed insostituibile dogma nella riabilitazione del sordo (eh già, Onorevoli deputati! Perché per questi illustri luminari la sordità è una malattia e come tale è da debellare “senza se e senza ma”!) – ha imposto nuove revisioni alla proposta di legge e nuovi termini alla Lingua dei Segni - LIS, quali linguaggio mimico gestuale e/o tecnica di comunicazione (sich!).
È inutile dover ricordare ancora una volta che la LIS usata dai sordi non è un semplice insieme di gesti ma ha una grammatica ben precisa, delle regole per declinare i verbi, per il plurale e il singolare; presenta tutte le caratteristiche morfologiche, grammaticali, sintattiche di ogni lingua naturale e pertanto è una vera e propria lingua al pari delle altre lingue parlate.
Dalla notte dei tempi i sordi l'hanno sempre usata e continueranno ad usarla nonostante alcune scuole di pensiero vorrebbero impedirlo di fare, cercando di relegare questa magnifica lingua nei bui meandri del proibizionismo e della tolleranza zero.
Sembra di tornare indietro al nefasto 1880, anno in cui il Congresso internazionale degli educatori dei sordi di Milano, affermò la superiorità educativa del metodo oralista, considerando che l’uso simultaneo della parola e dei gesti nuocesse alla parola e alla lettura labiale e quindi lo impose come unico metodo d’insegnamento per i sordi in Italia.
Sono passati ben 131 anni da quando i sordi sono stati oppressi ed umiliati da questo divieto nell’usare la loro lingua spontanea e naturale, la LIS, ma le loro mani sono sempre state libere nel disegnare sfavillanti arabeschi di suoni e di parole in uno sfarfallante e bellissimo volteggio di segni. E nessuno al mondo è mai riuscito ad impedirlo!
Infine è il momento sappiate che nessuna innovativa e moderna tecnologia (protesi acustica o impianto cocleare che sia) né una buonissima labiolettura, ottenuta dopo anni e anni di esercizio logopedico, possono permettere alle persone sorde quel feedback comunicativo ottimale che invece si riceve utilizzando la Lingua dei Segni.
Per salvaguardare il diritto di usare la LIS e per sollecitare in tempi rapidi il suo riconoscimento legislativo, i sordi italiani attraverso il tamtam mediatico di facebook, videolog, youtube, email ed sms, si sono mobilitati in una serie di iniziative di protesta ad oltranza che dal 25 maggio p.v. porterà a Roma, davanti ai luoghi deputati a legiferare, migliaia di persone pacifiche ma decise e determinati ad avere sicure garanzie di una celere approvazione della proposta di legge.
Onorevoli deputati, termino supplicandoVi di lasciarci segnare nella nostra lingua e di adoperarVi affinché venga riconosciuta come tale. Il riconoscimento della LIS come lingua è un segno di rispetto nei confronti delle persone sorde e rappresenta un atto dovuto in ossequio alle risoluzioni sulle lingue dei segni del Parlamento Europeo del 1988 e del 1998 e alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006.
Onorevoli deputati, Voi non siete sordi e non potete capire cosa voglia dire vivere la sordità sulla propria pelle.
DOVETE ESSERE SORDI PER CAPIRE !!!
Cordialmente.
Rocco Roselli
Vigonza (Padova), 18/05/2011

Nessun commento:

Posta un commento