02/04/11

Questione di scelte...


Una mia amica, Maria, dopo aver postato su FB l'articolo della Poltrona, mi ha chiesto:
"Ma tu il fascino della poltrona non lo hai mai sentito? Nel senso, non hai mai pensato di dare al tuo impegno un tono più "politico"?
Da lì è nato un piccolo dialogo che riporto anche nel mio blog...
Io: "A prescindere dal fatto che il mio impegno è già notevolmente impregnato di politica... Ho fatto una scelta tempo fa. Ho scelto l'associazione perchè non trovo compatibili attività sindacali, carriera politica e volontariato sia per valori sia per interessi. Tra le tre strade che potevo percorrere ho scelto una e mantengo fede a questa strada... Qualora dovessi scendere in politica (ma lo trovo molto arduo), sicuramente abbandonerei il volontariato. Non sono ancora pentito della scelta :-D "
M.: "Sono incompatibili, dici? Io penso che certe battaglie di tipo sindacale vengano portate avanti meglio in sede politica o governativa...anche perchè è poi li che si fanno le leggi. Molte battaglie sul lavoro di sindacati tipo cgil,cisl e uil non avrebbero avuto senso se non fossero poi state recepite da partiti politici o da rappresentanti del mondo politico."
Io: "Sono convinto che ad ognuno spetti il suo ruolo ed i suoi compiti devono stare in quel ruolo... Al politico facciamo fare il politico, al sindacalista facciamo fare il sindacalista ed al volontario facciamo fare il volontario. L'importante, e cosa che non si verifica mai, è che ci sia dialogo tra le parti (in questo caso sarebbero proprio le Parti sociali) ed il dialogo è più franco, sincero ed aperto solo quando ognuno rimane nel suo ruolo... Pienamente d'accordo con te che certe battaglie non avrebbero senso se non fossero recepite dalla politica ma ritengo comunque che le singole voci possano essere ascoltate meglio se distinte e vere espressioni di quello che rappresentano piuttosto che una voce che parla da politico con un accento sindacalista ma sopratutto con una vena di volontariato... Almeno credo che voci distinte diano maggior contributi ed un esame migliore della realtà e sopratutto meno mani legate..."
M.: "Probabilmente hai ragione, anche perchè, ripensandoci, gli esempi di sindacalisti diventati politici, tipo Cofferati, hanno fatto abbastanza schifo."
Io: "Non porto esempi di nessuno: ognuno ha abbastanza raziocinio per valutare se una persona è capace o meno... Non dico nemmeno che la scelta di ricoprire più ruoli sia giusta o meno. Ognuno di noi può fare come gli aggrada e non critico nè giudico chi lo fa (il mondo politico ne è pieno degli esempi e non serve uscire dai nostri confini spezzini per trovarli...)... Se è contento lui stesso di quello che fa ed ha, buon per lui. Quello che è certo è che quando parlo con uno di questi "ibridi" (come li chiamo io...) ho molta difficoltà a inquadrarlo in un contesto ben preciso (e questa difficoltà mi provoca delle orticarie spaventose...) e spesso mi trovo a chiedergli: "Scusa ma in che veste parli?"... Ecco quando ci troviamo in questo contesto, penso sempre che ognuno dovrebbe fare una scelta di campo e fare bene quella, piuttosto che essere presente su tutti i fronti e non sapere nemmeno combatterne uno... E le eccezioni sono veramente rare... Purtroppo..."
Questione di scelte, direi....

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