22/06/11

Fatiche congressuali


Sono rientrato da Roma dopo tre giorni di Congresso Straordinario ENS, dove sono stato scelto come Presidente del Congresso.  Sono stati tre giorni molto faticosi ma personalmente rappresentano un'esperienza unica che difficilmente si ripeterà.
Il Congresso si svolgeva presso la struttura di accoglienza a Rocca di Papa vicino a Velletri, Mondo Migliore. In cuor mio speravo che il nome della struttura fosse un presagio di quello che ci aspettava.
Si sapeva qual'era la situazione prima del Congresso:  la mozione di sfiducia del 14 aprile aveva creato una profonda spaccatura tra chi la sosteneva e chi invece non la riconosceva. Spaccatura che poi sarebbe aumentata attraverso prese di posizione, a tratti violente, su Facebook e sui vari vlog dei sordi, con il risultato che a Rocca di Papa, si respirasse un clima molto ostile.
Essere Presidente del Congresso in condizioni normali è una bella responsabilità: guidare le votazioni di un Consiglio Direttivo Nazionale e del suo Presidente è comunque un'esperienza riservata a pochi. Essere Presidente del Congresso in queste condizioni non è soltanto una bella responsabilità: significa prendere atto che ogni minimo errore che fai rischia di peggiorare la già brutta situazione che c'era in aula.
Il primo pensiero che mi ha assalito appena salito sul palco è capire come muovermi: ero ben conscio che il momento cruciale sarebbe stata la discussione del terzo punto, quello relativo alla mozione di sfiducia. Infatti il primo pomeriggio era scivolato tutto sommato tranquillamente. Sabato invece sapevo perfettamente che quel giorno sarebbe stato poco divertente da gestire. Ed infatti fu così.
Dopo l'approvazione della relazione morale e finanziaria, siamo passati al terzo punto. Il mio primo obiettivo era quello di dare parola e spazio a tutti, nel limite del possibile. Troppo veleno represso, troppo rancore e  troppi sospetti tenuti per sè per poter liquidare il tutto velocemente. Allo stesso tempo avevo anche un altro problema: il poco tempo disponibile. Il Congresso sarebbe durato due giorni: in questo lasso di tempo dovevo gestire il tutto. Ho preferito non preoccuparmi del tempo che mancava ma di preoccuparmi di risolvere questa controversia.
Non è stato facile: gli interventi sono stati tanti, le accuse sono volate ma, a parte qualche episodio di nervosismo, posso dire che visti i presuspposti è stata una discussione franca ma serena. La pace tra i "diavoletti" di Petrucci e Collu, subito applaudita dai membri del Congresso, è stata una vittoria molto importante. Molto ha contribuito il fatto che i contendenti non abbiano usato toni violenti, ma pacati, domande e risposte, accuse e controaccuse ma sul filo del dialogo e della democrazia.
Qualcuno mi ha detto che sono stato troppo buono, dovevo essere severo e dare tempi fissi: facile parlare da fuori. Ho spiegato che chi guida il Congresso ha la responsabilità di trasmettere serenità e tranquillità. Un Presidente severo e fiscale avrebbe aumentato il nervosismo. Invece ciò non è avvenuto: con il senno di poi credo di avere fatto bene.
E' stata una maratona estenuante, passata attraverso la cruciale votazione della proposta presentata di procedere alle votazioni del Consiglio Direttivo oppure annullare il Congresso, vista e considerata la sentenza del Tribunale e la pace dei contendenti. Quel momento cruciale era una bella scelta di responsabilità del Congresso: è finita che si è votata favorevolmente la prosecuzione dei lavori. Anche questa è una vittoria della democrazia.
Le votazioni ed il relativo spoglio si sono protratte fino alle 4 di notte e saremmo anche andati oltre se i tecnici della struttura alberghiera non avessero imposto di rimandare lo spoglio del Consiglio Direttivo alla mattina di domenica.
La domenica mattina non ho potuto effettuare lo spoglio a causa del forte mal di schiena ed ho delegato i lavori al Vice Presidente Ferrari Ettore di Genova.  Terminato lo spoglio del Consiglio Direttivo con la proclamazione degli eletti, ho ripreso in mano la gestione ed è stata un'ultima ora dedicata alla prassi ma comunque importante perchè ha evidenziato come i vari interventi si siano succeduti tranquilli e sereni.
Devo ringraziare tutti, ma veramente tutti. Chi mi ha voluto come Presidente del Congresso, chi ha votato a favore della mia nomina, ma anche chi ha votato contro... Devo ringraziare tutto lo staff, sia quello congressuale sia quello del servizio d'ordine, che ha svolto il suo lavoro con professionalità e sangue freddo in una situazione non facile. Devo ringraziare i Vice Presidenti dell'Assemblea, Ferrari e Lo Cascio, tutti i componenti delle Commissioni congressuali che hanno svolto molto bene il loro lavoro ed hanno consentito un sereno svolgimento del Congresso, le interpreti e le stenostipiste, i tecnici video e lo staff della Segreteria.
Ora abbiamo un nuovo Consiglio Direttivo... Auguri al Presidente Petrucci e ai 6 membri per i prossimi quattro anni. Ma non dimentichiamoci il passato: quanto di positivo è stato fatto da Collu e dai suoi membri perchè si continui a creare positivamente ma anche gli errori e  le situazioni difficili servono perchè ci aiutano a migliorare e a correggerci per essere più forti e per creare un futuro migliore.

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